Molte persone mi hanno contattato dopo la mia proposta. Ho deciso di riassumere alcune risposte in degli articoli, in questo modo spero possa essere utile anche ad altri.
1) Spazio
Meno si ha e più si sta bene. In quarantena molti stanno scoprendo che le proprie abitazioni sono troppo piccole per il lungo periodo che devono affrontare. Questo é vero soprattutto per chi abita in grandi cittá ed ha dovuto adattare le proprie esigenze alle proprie disponibilitá. Il nostro corpo é costretto dentro pochi metri quadri e questi sono ulteriormente ridotti perché condivisi insieme a mobili, oggetti e beni che abbiamo acquistato.
Meno cose si hanno e piú si ha spazio. Dobbiamo liberarci degli oggetti e dei mobili inutili o che non usiamo in questo periodo. Questo non significa necessariamente buttare (la quarantena finirá), ma mettere da parte. Per questa ragione conviene eliminare quanto non necessario o riporlo in cantina. Non tutti gli oggetti vanno eliminati oviamente. Alcuni ci rendono felici ed altri ci servono. Il nostro corpo dopo questa pulizia avrá piú libertá di movimento. Meno cose vuol dire anche meno polvere e piú ordine. E ora di convertire al minimalismo le nostre case, possiamo vivere questa cosa come un’opportunitá 😉
Ricorda: Less is more
2) Lavoro
Alcuni, io sono fra questi, stanno lavorando da casa. É una gran fortuna avere questa possibilitá. Per il nostro bene e per quello di chi non puó lavorare é giusto rendere produttivo questo tempo. Per farlo anche lo spazio deve essere adeguato. Per quanto possa essere piccola la nostra casa dobbiamo trovare un angolo dell’abitazione che possa essere dedicato al lavoro. Questo serve per dare ordine fisico e mentale al lavoro che svolgiamo. Dobbiamo ricreare la routine dell’ufficio ed evitare che l’ufficio invada la casa.
Se lavori con un portatile cerca di posizionarlo in un luogo per tutta la durata della tua quarantena. Questo delimiterá gli spazi del tuo ufficio e ti permetterá di stare meglio.
Saremo tentati di mettere il nostro computer rivolto verso la finestra. Certamente é un’immagine bella ed rilassante guardare fuori. Purtroppo é sbagliato. Il monitor é meno luminoso della luce del giorno e questo provocherá un inutile sforzo ai nostri occhi. L’ideale é posizionare il monitor di lato rispetto alla finestra oppure, come ho fatto io, di spalle. Questo circoscrive il mio ufficio e se ho voglia di guardare fuori dalla finestra faccio una pausa, sono a casa dopotutto.
3) Ordine, noi siamo quello spazio
Alcuni, soprattutto uomini e single ;), stanno lasciando la casa disordinata. Questo é sbagliato. Prendetevi cura di questo spazio, é tutto ció che avete. Siamo la casa che abitiamo. Se la casa non é in ordine non lo siamo nemmeno noi.
Adesso al lavoro! A domani con altri consigli e vi lascio con alcune letture interessanti (tutte giapponesi):
Nagisa Tatsumi, ha pubblicato L’arte di buttare, come liberarsi delle cose senza sensi di colpa, edito da Vallardi.
Fumio Sasaki, 36 anni, autore del libro ”Fai spazio nella tua vita”. Sasaki ha stravolto la sua casa all’insegna del minimalismo. Nel 2011 quando un terremoto e uno tsunami hanno colpito il Giappone provocando la morte di 20mila persone – spiega Sasaki – il 50% delle persone si è ferita con gli oggetti che aveva in casa. In questa stanza, nel mio appartamento, non nulla da temere”. Negli ultimi anni il minimalismo ha fatto breccia anche negli Stati Uniti e in Europa.
Mari Kondo, autrice del best seller Il magico potere del riordino, diventato un vero e proprio caso editoriale. La sua filosofia? Liberarsi degli oggetti che non diffondono gioia